I'm a God.

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Jen'
view post Posted on 25/4/2012, 09:56     +1   -1




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Come si dice quando una giornata comincia male e non ha intenzione di andare per il verso giusto?Ah si una giornata di merda.Quella mattina mi ero svegliata tardissimo,stranamente la mia sveglia non era suonata,anzi la sveglia non ci stava proprio sul comodino.Era magicamente scomparsa,o finita tra le mani di Jays ,pronta per diventare una diavoleria,e a causa sua ero rimasta a letto.Non che mi desse fastidio,anzi mi piaceva sonnecchiare fino a tardi,ma proprio quel giorno avrei dovuto studiare,perche presto avremmo avuto lezione.
Mi alzai dal letto,svegliata dalla luce del sole che colpiva precisamente il mio viso,strofinai gli occhi e misi a fuoco la vista,mi stiracchiai per benino e infine mi alzai completamente.Barcollando aprii la porta del bagno e mi chiusi dentro.Mi risvegliavo sempre sola in camera,Jays non c'era mai, e di conseguenza la mattina tutto il bagno era per me.
Feci una doccia veloce ,dopo aver indossato un paio di jeans chiari abbastanza aderenti,un top nero,con una felpa di sopra verde, aver messo un po di matita e del lucidalabbra ed infine indossato la divisa,passai per la sala comune,completamente vuota e mi diressi nei sotterranei.Da li uscii in sala grande, e salutando allegramente le serpi ,afferrai una mela verde e cominciai a sgranocchiarla ,diretta in biblioteca.Camminavo e guardavo la luce del sole che filtrava dalle finestre.Finalmente è arrivata l’estate. Immersa nei miei pensieri ,con lo sguardo rivolto verso le finestre,non feci caso alla moltitudine di ragazzi che mi venivano incontro,ad un tratto mi sentii spingere la spalla ,qualcuno mi aveva tamponato.Mi girai e dissi incazzata:
-Guarda dove metti i piedi ,microcefalo!,non degnai il ragazzo sbadato neanche di uno sguardo, e continuai a camminare nella mia direzione.
Ma guarda tu ,che razza di persone ci sono in giro,non hanno niente da fare e passano il tempo a far incazzare le altre persone,che invece dovrebbero mantenere la calma e la concentrazione per studiare serenamente.Infilai le mani in tasca e continuai ad avanzare.


Edited by Jen' - 26/5/2012, 20:43
 
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SKYE!
view post Posted on 3/6/2012, 19:00     +1   -1




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Helen era comodamente appoggiata sul davanzale di una delle molteplici finestre presenti lì nel castello, sì, di quelle fatte a mo di vetrate di una chiesa babbana, di quelle cui i fantasmi si divertivano ad attraversare, per spaventare i passanti.
Non pioveva no, però dal vetro si poteva notare che una nuvola di nebbia, scura e minacciosa, circondava le mura della scuola; la giovane serpeverde adorava la pioggia, o il nero, o l'umido, o insomma, qualunque cosa fosse non soleggiato o che potesse ricordare qualcosa di felice. Avvicinò i polpastrelli al vetro dipinto, ritirandole dopo poco, avvertendo un gelido percorrerle la mano appena ottenuto un contatto con quella parete. Sul suo volto apparve un sorriso beffardo, compiaciuto e allo stesso tempo apparentemente stralunato per tutti coloro che intorno, potevano notare la faccia di Helen. Dopo pochi minuti, ormai annoiata da quella fredda parete, si allontanò, guardando distrattamente alcuni quadri appesi qua e là, giocare a carte, o bere, o parlare di chissà cosa in chissà quale lingua. Era una giornata piacevole, quella lì.
La ragazza non aveva alcuna intenzione di andare a lezione, per principio, voleva prendersela comoda, girovagare per il castello e farsi una passeggiata nelle zone solitamente 'proibite' per loro studenti, o meglio proibite per coloro che non avevano il coraggio di recarvisi; già, perché lì ad Hogwarts non c'era mai veramente stata una così tanta attenzione a quelle cose, non c'erano così tanti controlli… Il tempo scorreva, e la folla accanita di ragazzini che si affrettavano per raggiungere le aule andava diminuendo.
I passi di Helen erano leggeri, fin quando non si fermò per appoggiarsi ad un muretto ed osservare la folla lì presente; un sorriso apparve sul suo volto, notando una scena piuttosto monotona, che tutti i giorni avveniva, prima a quella serpeverde, e poi a qualcun altro, che evidentemente come la ragazza, non aveva voglia di parlare. Un tassorosso, questa volta, solitamente quelli a stare fra i piedi erano i grifondoro.. Helen osservò la scena in silenzio, conosceva la ragazza, era nel suo dormitorio, ma non aveva la più pallida idea di come si chiamasse.
 
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