Tacco punta, tacco punta, tacco punta. L'atmosfera in quel luogo non era mai piacevole, se si andava lì, i motivi non erano spesso positivi. La gente faceva avanti e indietro, senza fermarsi, trasportando carte e fogli di ogni genere, sospirando e maledicendosi per aver accettato quel lavoro, nonostante fosse l'unico presentatosi a loro nel momento del bisogno. Il volto di Elaine era compiaciuto, pieno di soddisfazione per essere riuscita a sfuggire a quello che le persone che la circondavano non erano riuscite. la tranquillità sul suo volto era costante, apparentemente innaturale dato le stress della folla.Improvvisamente, viola, tutto viola. Sembrava essere entrati in un qualche vortice caramelloso, che dopo poco, si trasforma in uno di quei incubi il quale unico metodo per sopravvivere è cominciare a darsi dei pizzichi sulla pelle. Urla, gridi, imprecazioni, non si capiva niente, e la Gray fu una dei pochi che si fermarono un istante, per capire quel che minacciava la giornata di tante persone. Dire che si poteva vedere qualcosa, era una balla, ma di quelle grosse; i camini da cui tutti i lavoratori arrivavano, vennero bloccati improvvisamente, e fu in quel momento che si scatenò il putiferio.Gente che sfoderava le bacchette contro un 'nuvolone' poco più scuro del resto, altri che si sdraiavano a terra, chiedendo pietà, altri ancora che cercavano di attivare i diversi ascensori per poter sfuggire a quella cosa, i quali però erano comunque fermi. Elaine fissò il nuvolone aggrottando le sopracciglia e sfoderando la bacchetta; il terreno tremava, e la folla indietreggiava… cosa diamine stava succedendo?! Le dita si attorcigliarono lungo quel bastoncino, mantenendo la calma che solo la Gray riusciva a trovare in situazioni del genere.La figura che le si presentava davanti, diventava sempre più scura, e sempre più riconoscibile sfortunatamente. Il nuvole gigantesco si divise in due, e la 'cosa', divennero due 'cose'. Elaine rabbrividì, capendo quel che aveva davanti; due ragni, due giganteschi e pelosi ragni. Non li sopportava già in proporzioni minuscole, figuriamoci in formato extra. Per un momento la presa sulla bacchetta divenne più sciolta e l'espressione sul suo volto non sembrò così tranquilla.Deglutì velocemente, riprendendosi immediatamente e ricomponendosi; fu un istante terribile per lei, non essendo abituata a certe emozioni.Tornò quella di sempre, rigida, tranquilla e decisa. Si posizionò, mettendosi davanti a quelle figuri raccapriccianti. Come diavolo erano entrate al Ministero della Magia?! I camini non erano abbastanza grandi per riuscire a far passare due esseri così giganti.Nonostante la mente della donna era colma di domande simili, non si scompose, cercando di effettuare un incantesimo abbastanza efficiente da indebolire quegli animali. I suoi piedi erano uno davanti all'altro, rispettivamente il sinistro più verso l'obbiettivo da colpire. Le gambe non erano rigide, pronte a correre in caso ve ne fosse stato il bisogno."Feraverto!" Il suo polso si mosse in modo scattante e fu allo stesso tempo elegante; la sua voce apparì chiara e decisa. Era sempre stata brava in trasfigurazioni, sempre stata capace di far qualunque incantesimo in modo eccellente. Il dubbio che quell'incantesimo non avesse effetto su quegli animali c'era, non troppo grande, ma c'era.Non erano semplici ragni giganti, se fosse stato così tutto assumeva un carattere parecchio più strano. Solitamente a loro non importava mettersi in mostra, lo sapeva per esperienza dopo le continue escursioni nella Foresta Proibita; qualcuno li aveva portati lì appositamente, ma perché?!
Sirena